CANTAMAGGIO,
di Carla Gambacorta

Accadeva che la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio, squadre di maggiaioli assisani e delle campagne circostanti percorressero a piedi il territorio dei colli che attorniano Assisi e, andando di casa in casa, annunciavano la venuta Primavera. Come? Ma ... cantando Maggio. Gruppi di uomini, generalmente non più di quattro o cinque, armati di fisarmonica, cembalo e timpano, partivano subito dopo il tramonto del sole e, seguendo un percorso ben preciso, eseguivano sotto le finestre delle case che incontravano nel tragitto, serenate, dispetti, stornelli, finché non sopraggiungeva l'alba del 1° maggio. Questa secolare tradizione canora cosiddetta del Maggio comprende vari canti, dei quali il Cantamaggio è probabilmente il più frequente. Non dimentichiamo che la tradizione popolare è scritta solo nella memoria, e che la notte e il ... vino, rendevano possibili improvvisazioni e contaminazioni tra canti differenti. Il filo conduttore che lega le diverse strofe del Cantamaggio è la Primavera, il saluto alla stagione dei fiori e alla donna, al quale si aggiungono riferimenti all'amore, sia corrisposto che negato, al tema religioso-mariano, nonché allusioni e richieste di cibo. Infatti un maggiaiolo provvisto di canestro, raccoglieva le offerte (richieste!) di uova salumi pane .... Nel silenzio della notte la compagnia dei canterini arrivava di soppiatto sotto casa e di colpo il suono della fisarmonica interrompeva il sonno dei predestinati. Guai per i maggiaioli dimenticarsi di qualcuno. Svegliarsi al richiamo del Maggio era di certo un onore. Poteva inoltre accadere che lungo lo stesso tragitto si incontrassero due o più squadre di maggiaioli concorrenti, che allora davano vita ad un duello all'ultima nota. La consuetudine di cantar Maggio ancora sopravvive, sebbene i vecchi maggiaioli lamentino che i nuovi percorrano oggi lo stesso tragitto in auto. Noi ci auguriamo che il tempo non disperda i ricordi e che la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio qualcuno ci svegli con una serenata alla Primavera.

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