NELLA CASA DEL POETA,
di Paolo Mirti

Sotto la chiesa di Santa Maria Maggiore ad Assisi è sepolto un tesoro. Si tratta dei resti di una casa romana del periodo augusteo rinvenuti circa quaranta anni fa e che alcuni autorevoli studiosi individuano come abitazione nella quale visse il grande poeta latino Properzio, la cui natalità è contesa da numerose città umbre. Gli scavi, eseguiti grazie agli sforzi del farmacista Fioravante Caldari incoraggiati dal vescovo di allora, Monsignor Nicolini, portarono alla luce una casa che ancora conserva il tappeto originario a mosaico e alcuni affreschi parietali. Nella domus fu rinvenuto anche un graffito latino nel quale l'ignoto visitatore scrive di "aver reso omaggio alla casa del Poeta". Recentemente, a seguito di un accurato studio condotto sui reperti della domus musae assisana, l'autorevole studiosa Guarducci ha sostenuto in una sua opera che il dotto proprietario della casa di epoca romana era il grande poeta latino Properzio, la cui provenienza da Assisi è del resto attestata da una serie di prove di varia natura. L'accesso a questo importante giacimento culturale è però da tempo chiuso al pubblico in quanto la Soprintendenza ai Beni Archeologici è stata sempre fortemente preoccupata per la salute degli affreschi minacciati dall'umidità del luogo. Ultimamente, anche a seguito degli accorgimenti tecnici predisposti dai restauratori, uno spiraglio sembra essersi aperto e l'Amministrazione comunale ha formulato una richiesta alla Soprintendenza per poter aprire un giorno al mese, a titolo sperimentale, la casa romana.La parola definitiva a questo punto spetta all'Istituto centrale di restauro cui la Soprintendenza si è rivolta.

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