LA CATTEDRALE, LABORATORIO MUSICALE,
di Pier Maurizio Della Porta

Codici di particolare pregio, per le decorazioni e il contenuto, testimoniano un' attività liturgico musicale di rilievo presso la Cattedrale. Sono codici del XIII e XIV secolo assai importanti. Uno di essi, il numero 5 (XIII sec.) conserva due documenti di polifonia arcaica: Virgo solamen desolatorum e un Gloria patri entrambi a due voci. È logico pensare che la presenza della Basilica di San Francesco, centro di grandissima vivacità culturale anche per quanto concerne la musica, come testimoniano i documenti dell'epoca, abbia influenzato la pratica musicale nella città di Assisi, sia durante i secoli XIII e XIV che in seguito. Documenti conservati presso l'Archivio capitolare parlano dell'esistenza di un organo già alla fine del XV secolo e nei registri amministrativi dell'Archivio di San Rufino risultano essere assunti a partire da quel periodo organisti per "decorare" gli offici e la liturgia. Tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, per la celebrazione delle feste più importanti, i vescovi chiesero l'intervento di cantori provenienti da località vicine. Ad esempio sono documentati pagamenti per la cene "delli cantori de Peroscia" che vennero a cantare per la festa di San Rufino il giorno 11 agosto 1504; vari pagamenti risultano per gli anni seguenti soprattutto in concomitanza della festa di San Rufino e del Natale. Angelo Marzi da San Gimignano fu vescovo della città di Assisi dal 1529 al 1541, sotto il suo episcopato le attività musicali della cattedrale dovettero intensificarsi; egli infatti, legato alla corte medicea, era attento mecenate della musica; viene ricordato anche da Vasari per essere stato chiamato a Firenze ad officiare la messa solenne in occasione della inaugurazione della "fortezza da Basso" il 5 dicembre 1535, occasione in cui fu suonata magnifica musica. Il vescovo Angelo Marzi dovette incoraggiare l'uso del "canto figurato" nella cattedrale di Assisi dove i canonici si trovarono, per esempio, ad affrontare i costi "della carne per quaglie che cantaro la messa in canto figurato la note de Natale" del 1529; ma altre voci di pagamento per cantori esterni alla Cappella di San Rufino, chiamati a cantare in "canto figurato" per le grandi solennità, risultano dai registri amministrativi del Capitolo anche dopo l'episcopato di questo notevole personaggio. Un organo, più consono alla "nuova" musica liturgica, fu voluto dai canonici della Cattedrale nel 1508; di questo organo, costruito da Giannino da Volterra, conosciamo le caratteristiche tecniche e sappiamo anche di una diatriba sulla qualità dell'artefatto che coinvolse i canonici ed il costruttore fino al 1512, quando una commissione di esperti stabilì che l'organo era stato costruito a regola d'arte. Padre Albino Varotti fa risalire la costituzione della cappella musicale vera e propria al 1525; al servizio della quale si alternano cantori, organisti e maestri di cappella i cui compensi sono diligentemente annotati sui registri amministrativi dell'Archivio capitolare. Tra i loro nomi, risultano anche quelli di alcuni stranieri, come Giovanni Tollio (1570), originario di Amesfoort in Olanda, che accusato di eresia fu difeso dal vescovo di Assisi Giuseppe Brugnatelli ed ha lasciato composizioni polifoniche di pregio; i francesi Claudio Neviros (1588), Camillo Matlem (1592). Alcuni maestri di cappella insegnarono musica presso il seminario diocesano, istituito nel 1574; questo comportò probabilmente l'arricchimento della Cappella musicale di voci provenienti dalla scuola del seminario. Nel XVII secolo nomi di grandi musicisti sono presenti al servizio della Cappella musicale di San Rufino: don Egidio Jarram (1617-1620), maestro di cappella e compositore, che da Assisi passò a dirigere la Cappella Reale di Francia; Giovanni Bovicelli celebre teorico e compositore cantò presso la Cattedrale dal 1622 al 1627; durante tale periodo fu maestro della cappella don Francesco Fracassa; tra i nomi di grande spicco risulta anche quello famoso di Giacomo Carissimi, dal 1628 al 1630; Giuseppe Ottavio Pitoni, anche lui importante musicista e trattatista fu al servizio della Cattedrale dal 1674 al 1676. Nel Settecento emergono i nomi di Pietro Benedetti, Pietro Serafini. Nell'Ottocento la cappella fu diretta per molti anni da Francesco Sabatini e poi usufruì della collaborazione di musicisti e maestri della Basilica di San Francesco che intervenivano in occasione delle solennità maggiori. La Cappella musicale di San Rufino svolge ancora il suo servizio liturgico, diretta prima da Don Mario Pierluca e attualmente, già da molti anni con dedizione e passione, da Don Giuseppe Biselli. Un organo di pregio che risale al XVII sec., più volte restaurato e probabilmente modificato, è tuttora collocato presso la Cappella del Sacramento. Poco tempo prima del terremoto era stato restaurato e collocato in posizione leggermente diversa da quella originaria l'organo maggiore. Si tratta di un pregevolissimo strumento costruito tra il 1848 e il 1851 dai fratelli Martinelli di Umbertide. Precedentemente a questo, un altro strumento era stato fatto costruire, nel 1516, dal maestro organaro Andrea da Firenze; un organo più grande di quello realizzato da Giovanni da Volterra nel 1508, che restaurato e rivisto in varie fasi era restato in uso fino al secolo XIX. L'organo dei fratelli Martinelli, costato all'epoca 741,80 scudi romani, è uno strumento pregevolissimo con due tastiere cromatiche di 54 tasti e pedaliera di 17 note di cui la prima ottava "corta", più altri tasti per il tamburo ecc. Si tratta in effetti di due organi contenuti in una cassa unica; è costituito da 1169 canne in totale, con 25 di Principale in mostra. Il carillon, rimosso forse nel 1905, è stato ricostruito. L'organo era stato smontato e per lunghi anni i materiali erano stati "stoccati" nella sede della confraternita di Santo Stefano. Ora grazie alla volontà del Vescovo, dell'opera assidua dell'architetto Giulio De Giovanni, che ha curato la riattazione dello strumento dal punto di vista strutturale, l'organo è stato magistralmente rimontato e restaurato da Marco Valentini, meticoloso e bravo maestro organaro dei nostri tempi, che è partito per la sua opera da una scrupolosa ricerca storico-documentaria. Grazie al concorso di queste volontà e competenze l'organo maggiore di San Rufino è stato nuovamente "inaugurato", con un eccezionale concerto del maestro Luigi Coleghin il giorno 11 agosto 1997. (Per chi ne volesse sapere di più: Albino Varotti, La cappella Musicale di S. Rufino in Assisi: contributo per una storia, in "Bollettino per la Deputazione della Storia Patria per l'Umbria", 1967; Marco Valentini, L'organo Maggiore di San Rufino in Assisi. Descrizione e restauro, "Quaderni dell'Accademia Properziana del Subasio", Assisi 1998; Galliano Ciliberti, Musica e società in Umbria tra Medioevo e Rinascimento, Brepols, Brescia 1998).

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